Riabilitazione dal 1938
Il Centro di riabilitazione Villa Silvia eroga trattamenti volti a consentire il recupero e la rieducazione funzionale e/o il mantenimento delle abilità acquisite a persone con disabilità complessa fisica, psichica, sensoriale o mista, spesso multipla, con possibili esiti permanenti.
La riabilitazione è un processo di soluzione dei problemi e di educazione, nel corso del quale si porta una persona a raggiungere il miglior livello di vita possibile sul piano fisico, funzionale, sociale ed emozionale, con la minor restrizione possibile delle sue scelte operative.
La complessità della disabilità richiede la predisposizione del Progetto Riabilitativo Individuale (PRI).
Il PRI è realizzato da un team riabilitativo interprofessionale. Si definisce Progetto Riabilitativo Individuale l’insieme di proposizioni, elaborate dall’équipe riabilitativa, coordinata dal medico responsabile (di regola il fisiatra al di fuori dell’età evolutiva ed il neuropsichiatra infantile in età evolutiva e l’audiologo foniatra per le competenze specifiche).
Scopri di più sul Progetto Riabilitativo Individuale.
Cosa prevede il PRI?
• Indica il medico specialista responsabile del progetto stesso;
tiene conto in maniera globale dei bisogni, delle preferenze del paziente (e/o dei suoi familiari quando è necessario), delle sue menomazioni, disabilità e soprattutto delle abilità residue e recuperabili, oltre che dei fattori ambientali, contestuali e personali;
• Definisce gli esiti desiderati, le aspettative e le priorità del paziente, dei suoi familiari quando è necessario, e dell’équipe curante;
• Deve dimostrare la consapevolezza e comprensione, da parte dell’intera équipe riabilitativa, dell’insieme delle problematiche del paziente, compresi gli aspetti che non sono oggetto di interventi specifici, e di regola può non prevedere una quantificazione degli aspetti di cui sopra, ma ne dà una descrizione in termini qualitativi e generali;
• Definisce il ruolo dell’équipe riabilitativa, composta da personale adeguatamente formato, rispetto alle azioni da intraprendere per il raggiungimento degli esiti desiderati;
definisce, nelle linee generali, gli obiettivi a breve, medio e lungo termine, i tempi previsti, le azioni e le condizioni necessarie al raggiungimento degli esiti desiderati;
è comunicato in modo comprensibile ed appropriato al paziente e ai suoi familiari;
• È comunicato a tutti gli operatori coinvolti nel progetto stesso;
• Costituisce il riferimento per ogni intervento svolto dall’équipe riabilitativa.
Modifiche al PRI
• Il PRI deve essere modificato, adattato e nuovamente comunicato al paziente ed agli operatori, qualora si verifichi un cambiamento sostanziale degli elementi in base a cui è stato elaborato (bisogni, preferenze, menomazioni, abilità-disabilità residue, limiti ambientali e di risorse, aspettative, priorità) anche in relazione ai tempi, alle azioni o alle condizioni precedentemente definite.
Comunicazioni con il nucleo familiare
• Il medico coordinatore dell’équipe riabilitativa, d’intesa con la stessa équipe, provvede a garantire un flusso costante di informazioni da e con il medico di famiglia, con il nucleo familiare, e con tutte le strutture coinvolte nel percorso riabilitativo, in primis con l’ASL di appartenenza del cittadino interessato.
Villa Silvia e l'organizzazione del PRI
Nel progetto sono esplicitati gli obiettivi, le risorse, i tempi,
gli interventi da realizzare con monitoraggio dell‘evoluzione e delle modificazioni della disabilità
le modalità di verifica con l’indicazione degli strumenti standardizzati di valutazione .
Tale caratteristica organizzativa rende il Centro di Riabilitazione Villa Silvia in grado di erogare con appropriatezza trattamenti per il recupero di disabilità complesse sia in età evolutiva che adulta.
Tale percorso implica una intima connessione dei programmi di intervento interdisciplinare, finalizzati a sviluppare tutte le risorse potenziali dell’individuo, con gli interventi sociali orientati a sviluppare e rendere disponibili le risorse e le potenzialità ambientali, amplifica e rinforza l’intervento riabilitativo, consentendo l’inserimento o il reinserimento del disabile nei diversi cicli della vita sociale e il miglioramento della sua qualità della vita e della sopravvivenza.
In tale contesto vanno collocate anche le risposte per la “tutela a vita” di soggetti completamente non autosufficienti o a responsività minimale.
Tali tipologie di svantaggio e di disabilità pongono problematiche nuove e sono in progressivo aumento, come emerge dai più recenti dati epidemiologici relativi alle gravi disabilità quali quelle derivanti dagli esiti di gravi:
danni cerebrali (le lesioni vascolari acquisite di elevata gravità, i traumi cranioencefalici, gli stati di coma, le malformazioni vascolari)
lesioni midollari
cardiopatia ischemica grave complicata
scompenso cardiaco
insufficienza respiratoria
altre condizioni patologiche di pari gravità